Il Museo Archeologico Nazionale dell’Antica Capua sorge nel cuore della città moderna, in un’area che nel corso dei secoli ha subito numerose trasformazioni. In età medievale fu innalzata, sul tempio capitolino della città romana, la Torre di S. Erasmo, citata da Erchemperto, un cronista longobardo.

Utilizzata come fortezza da Longobardi e Normanni, la Torre divenne poi residenza dei monarchi svevi, angioini e aragonesi. Nel 1278 vi nacque Roberto d’Angiò che la trasformò poi in archivio reale e in scuderia regia: in essa furono sottoscritti importanti atti amministrativi e lì Bonifacio VIII, appena eletto papa nel 1295, sottoscrisse il suo programma politico. Agli inizi del 1700 la Torre venne abbattuta e il resto del complesso fu adattato ad alloggio militare, noto come “Quartiere di Cavalleria Torre”. Le sale del museo sono distribuite negli ambienti nella rimessa delle carrozze, l’allestimento dei materiali archeologici segue una logica cronologica e topografica ed è stato progettato come “museo didattico del territorio”: difatti esso è frequentato non solo da studiosi, turisti italiani e stranieri, ma anche da tanti studenti degli Istituti scolastici della Campania. Le sale, numerate, ospitano straordinari reperti in grado di raccontare la magnificenza dell’antica città di Capua, dalle sue origini fino all’età ellenistica; di recente il programma di ampliamento dell’offerta culturale ha visto l’allestimento di spazi dedicati alla Via Appia e alla “Capua romana”. Ad esaltare la straordinaria fertilità dell’Ager Campanus è la statua del Trittolemo, unico esemplare a tutto tondo finora noto dell’eroe ateniese cui Demetra donò un carro alato per diffondere nel mondo l’uso del grano. Dal maggio del 2010 è in esposizione anche la statua del Satiro a riposo, copia romana del tipo statuario di tradizione prassitelica, rinvenuta nell’autunno del 2002.